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Thee More Shallows - More Deep Cuts - CD |
Etichetta da scoprire la Monotreme. Di base a Londra, ci ha già deliziati con quel "Red Your Blues" dei Picastro lo scorso anno licenziandolo per il mercato europeo, lavoro splendido sul quale diversamente avremmo avuto non poche difficoltà a metterci le orecchie sopra, data la scarsa reperibilità circoscritta al solo territorio statunitense.
Nuovo motivo di curiosità è ora rappresentato dai Thee More Shallows, da San Francisco, che siglano il secondo full-length dopo "A History Of Sport Fishing" del 2002. Una formazione di tipica estrazione indie apprezzabile per i vari tentativi di definire contorni stilistici che risultino distinguibili, leggibili.
Vengono battute strade oblique, e ci si spinge conseguentemente un po' al di fuori dei consueti canoni. Ma l'entusiasmo è per il linguaggio pop (la voce è calda e sognante), contemplativo ed edulcorato.
Pare che piacciano i Grandaddy, sia miscelati a ritmiche sintetiche ("Post-Present"), che 'al naturale' ("Pre-Present").
Inoltre folate di violino ed eruzioni noise ("Freshman Thesis"), toni confidenziali e suoni di corno francese ("Cloisterphobia"), flussi di feedback ("2 AM") e duetti dal tenore desertico ("Walk Of Shame"). Contemplati anche scenari crepuscolari ("House Break").
(Monotreme Records/Goodfellas)
(4/5)
Massimiliano Drommi
- 23-5-2006
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