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Wolf Eyes - Human Animal - CD |
Grazie all’interessamento di una label solida come la Sub Pop (che pubblica “Human Animal” dopo “Burned Mind” del 2004), una formazione iconoclasta e marginale (se pur con un bagaglio non indifferente di album e CD-R) come i Wolf Eyes sta beneficiando di un’esposizione maggiore rispetto al passato; con un conseguente innalzamento dei livelli di attenzione da parte di media e pubblico nei confronti di una proposta sonora scomoda e provocatoria, quasi ai limiti della sopportazione.
Grazie a questo trio di Detroit, composto da Nate Young, John Olson e Mike Connelly (che ha rimpiazzato il dimissionario Aaron Dilloway), la sperimentazione elettronica/industrial/noise - attraversata talvolta da stranianti languori free-jazz – può trovare un’efficace realizzazione in una forma del tutto brutale e deviante; senza che nessuno si preoccupi di doverla fare apparire necessariamente commestibile a un mercato – quello discografico alternativo - voglioso solo di ottusità indie-rock e sterili revivalismi.
“Human Animal” è l’ennesimo urlo lacerante perso nell’ignoto; annichilente punto d’incontro tra atmosfere sinistre e inquietanti (“A Million Years”, “Lake Of Roaches”, “Rationed Rot”, “Leper War”) e agghiaccianti pulsioni di morte (“Rusted Mange”, “The Driller”, “Noise Not Music”; quest’ultima proveniente dal repertorio dei No Fucker).
(Sub Pop/Audioglobe)
(5/5)
Massimiliano Drommi
- 10-10-2006
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