Okay - Low Road - CD

La cosa che di più colpisce di Marty Anderson (l’intestatario
della sigla Okay) è la voce, roca e gracchiante, ma dalle
timbriche incredibilmente fanciullesche, così inusuale
da sfiorare talvolta persino contorni gotici.

Con un passato come cantante nei Dilute (due lavori alle
spalle) e negli Howard Hello di Kenseth Thibideau (ex
Rumah Sakith, oggi dentro i notevoli Pinback), Anderson
(originario di Berkeley, California), già conosciuto per
altre prove soliste sotto il moniker di Jacques Kopstein,
ci dà un’ulteriore prova della sua vocazione indie.

Difatti, “Low Road” ci consegna un songwriter amante
delle melodie trasognate, ciondolanti e soporifere, figlie
di un atteggiamento pop-rock in larga parte riconducibile
a una sensibilità tutta lo-fi.

Con punti di riferimento più che evidenti – ad esempio – nei
Grandaddy (“We”). Ospite alla batteria in “Oh” il produttore
Jay Pellicci (in pianta stabile nei 31 Knots).

(Ruminance/5ive Roses)

Massimiliano Drommi

- 8-1-2007

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