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Dalla PACrec un altro album ‘autolesionista’. Esasperante. Soffocante. Catacombale. Knurl è Alan Bloor. La prima constatazione che sbuca fuori, con incontrovertibile evidenza, e che procedendo di questo passo non avremo più ‘risorse’ a cui aggrapparci.
Risorse intese come materia sonora di partenza dalla quale provare a sviluppare una benché minima forma di ‘sostanza’ che possa risultare ‘tangibile’ e ‘fortificante’.
“Scyamine” stordisce dopo tre secondi, e va avanti con modalità dilanianti ed offensive finché il minuataggio non è terminato. I suoni sono ‘siderurgici’ e brucianti, accecanti, da buio pesto.
Una prospettiva industrial scarnificante che infonde solo devastazione e vuoti interiori. Flussi di feedback e stratificazioni noise come una violenta bufera di neve sulle cime dei ghiacciai. Probabilità di essere tratti in salvo dal gelo attanagliante pressoché inesistenti.
(PACrec)
(3.5/5)
Massimiliano Drommi
- 6-3-2007
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