The Zinks - Black Pompadour - CD

Nuovo album (che segue “Dimmer” del 2005) per i Zinks,
registrato e mixato da John McEntire (Tortoise). Principale
responsabile del progetto è l’inglese James Elkington (voce,
chitarra, effetti, già dentro i Sophia e gli Elevate) che firma
tutte le composizioni dell’album; a completare la formazione
ci sono Nathaniel Braddock (chitarra, piano), Nick Macri
(basso, sassofono) e Jason Toth (batteria, percussioni).

“Black Pompadour” si sviluppa attraverso un pop-rock
elettrico e vellutato, condito qua e là con sonorità
lievemente di ricerca a dare un tono più accattivante
all’insieme.

Forse a non convincere del tutto è il cantato monocorde e
poco versatile di Elkington, che penalizza un po’
l’approccio (comunque efficace) inquadrabile
come british-chicagoano.

Infiltrazioni d’organo e animosità new-wave (“Head
East, Kaspar”); brevi frangenti dissonanti (“Hamstrung
And Juvenile”); rilassatezza e tonalità pastello (“Rice
Scars”); intelaiature lisergiche e scampanellio sul finale
(“The Mogul’s Wives”); affondi cerebrali (“Finished In
This Business”), chitarre vibrate e vapori desertici
(“Burdensome Son”); ambientazioni sognanti (“Lost
Solid Colours”) e rimandi agli Aluminum Group (“Rich
Libertines”). Ospite alla voce in alcune tracce Edith Frost.

(Thrill Jockey/Wide)

(3.5/5)

Massimiliano Drommi

- 24-4-2007

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