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Primo full-length per i produttori/djs Pete Martin (già dentro il progetto Cass & Slide) e Tim Healey (conosciuto anche attraverso le sigle Electric Tease, Paris & Healey), il cui nome adottato, Coburn, è un esplicito omaggio alla figura dell’attore hollywoodiano James Coburn.
I due, gravitanti solitamente intorno alla scena house/dance, decidono così di ‘riscattare’ le lo loro sorti, concedendosi a contaminazioni (leggermente) di più ampio respiro.
Difatti il disco cerca di mettere in mostra un’indole ‘rock’, ma (inevitabilmente) in combutta con un’anima elettronica/ danzereccia, inestirpabile.
Diversi gli episodi dotati di un innegabile fascino, nonostante la formula di base rimanga fondamentalmente un po’ fine a se stessa.
Miagolii pop da radio commerciale (“Sick”); capogiri anni ‘80 da voltastomaco (“Closer”); assuefazioni da sabato notte (“Give Me Love”); rifrazioni psichedeliche da trip portisheadiano (“EdgeOf A Knife”) e trip-hop crooneristico da ghiacciare i cuori (“Erase”), ma senza sfiorare neanche lontanamente la profondità di una come Beth Gibbons. Lasciano il loro contributo alle voci Princess Superstar, Solid State, Heidrun e Dean Van Jones.
(Great Stuff/ Family Affair)
(3.5/5)
Massimiliano Drommi
- 6-9-2007
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