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Ben Frost - Theory Of Machines - CD |
Artista da tenere in considerazione Ben Frost. Già a lavoro con Björk, Steintryggur, Neotropic, Lawrence English, Stars Like Fleas e Ai Yamamoto; nonché autore di sonorizzazioni per installazioni e di musiche per film, realizza il suo nuovo capitolo solista dopo “Stell Wound” del 2004 (nel mezzo c’è stato anche un album con il progetto School Of Emotional Engineering).
“Theory Of Machines” viene spacciato dall’etichetta che lo pubblica come una raccolta di tracce ambient, il ché è vero ma solo in parte, dato che l’utilizzo dell’elettronica (e di pochi altri strumenti acustici) riesce a dare forma ad atmosfere distensive come a episodi fragrorosi e dirompenti.
La title-track apre nel migliore dei modi con un suggestivo flusso di sonorità torrenziali ed evocative sull’orlo di un collasso noise; “Stomp” - che contiene un sample da “Red Sheet” degli Swans” - si sviluppa su dei beats intermittenti e mostra una certa fisicità rock/industrial; “We Love Michael Gira” ha un’aria mistica e inquietante al contempo, esacerbata da rumori digitali e da una reiterata nota di pianoforte; “…Coda”, pur nella sua breve durata, assale nuovamente mostrando i denti; “Forgetting You Is Like Breathing Water” è fluttuante, chiesastica ed elegiaca, tanto da ispirare un senso di beatitudine. Tra gli ospiti ritroviamo Sigtryggur Baldursson (ex Sugarcubes); produce Valgeir Sigurdsson (Björk, Bonnie ‘Prince’ Billy).
(Bedroom Community/Wide)
(4/5)
Massimiliano Drommi
- 21-9-2007
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