Richter - Audioexile - CD

In apertura di “Audioexile” c’è una traccia sognante
(“At Night”): ritmiche elettroniche, synth insinuante e
voce avvolgente.

Poi arriva “Stars Never Lie”: una chitarra acustica, una
batteria vera, un cantato filtrato attraverso il vocoder e
l’atmosfera si fa più piaciona.

Con “B-Side” si ha di colpo un repentino cambio di
direzione, sterzando in direzione electro-funk. Segue
“Hurt”, e si torna dalle parti di un pop ammiccante,
con l’aggiunta di lievi distorsioni ed effetti.

Di nuovo un electro-funk, però strumentale (“Funk Is
What You Don’t Play”). “Little E”, invece, punta sul
‘trasporto’; una ballata dalle cadenze malinconiche.

Funky (“Magical Mistery Interlude”), altro funky
(“Desperate Housework”) e sofisticatezze pop-rock
(“Go To See The Doctor”).

La casa discografica, nella presentazione di “Audioexile”,
parla di “Un album indeciso…”. Come dargli torto?

(Couch/Family Affair)

(3.5/5)

Massimiliano Drommi

- 9-11-2007

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