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The Drift - Memory Drawings - CD |
Per chi, nel corso degli anni, ha avuto modo di farsi una cultura in materia post-rock, questo secondo capitolo (che segue “Noumena” del 2005) dei Drift non dovrebbe apparire come un qualcosa di sensazionale o stupefacente.
Da che lato vogliamo prendere la questione? Evitiamo voli pindarici o considerazioni labirintiche, e miriamo al bersaglio chiamando in causa la Constellation; un’etichetta fondamentale per la musica ‘moderna’ d’estrazione strumentale, che (forse) ancora non è riuscita a farsi valere per ciò che effettivamente ha rappresentato/rappresenta (imprescindibili i primi titoli in catalogo).
I Drift sono un quartetto proveniente da San Francisco (al suo interno ritroviamo Danny Grody, già dentro i Tarentel) che deve per forza avere un debole per i Do Make Say Think: stessi languori jazz, stessi scorci melanconici e medesime risonanze dub, proiettati su un palcoscenico disadorno ma emozionante.
Nonostante ciò, “Memory Drawings” riserva episodi di assoluto splendore (“If Wishes Were Like Horses”, “Uncanny Valley”, “Golden Sands”, “Lands End”), dei quali non vorremmo mai fare a meno. Una deriva avviluppante.
(Temporary Residence/Goodfellas)
(4.5/5)
Massimiliano Drommi
- 16-7-2008
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