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Paul Ryder, insieme al fratello Shaun, è stato tra i protagonosti della scena musicale di Manchester di fine anni ’80 (quella ribattezzata con la sigla ‘madchester’, in riferimento all’uso di ecstasy e droghe sintetiche affini che finirono per ‘caratterizzare’ in qualche modo il sound delle band coinvolte nei circuiti indie dell’epoca).
Loro hanno dato vita agli Happy Mondays, influendo così su un’intera generazione di annoiati e balordi festaioli sempre pronti allo sballo.
Paul Ryder ci riprova riciclandosi come cantante (suona anche il basso), mettendo in piedi una nuova formazione - i Big Arm - che vede al suo interno Pete Smith (aka DJ Blue), già a lavoro con St. Etienne, Lamb e Gus Gus.
“Radiator”, album di debutto, non fa altro che ripercorrere fiaccamente gli itinerari mancuniani a cui abbiamo accennato alcune righe sopra, risultando alquanto anacronistico, in direzione di un pop/rock/funky senza alcun mordente. Produce John Pennington.
(Le Son Du Maquis/Family Affair)
(3/5)
Massimiliano Drommi
- 25-11-2008
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