Zeitkratzer & Carsten Nicolai - Electronics - CD • Zeitkratzer & Terre Thaemlitz - Electronics - CD • Zeitkratzer & Keiji Haino - Electronics - CD

Dall’interazione tra l’ensemble avanguardista Zeitkratzer
– formato da undici elementi – e compositori d’area elettronica
quali Carsten Nicolai, Terre Thaemlitz e Keiji Haino saltano
fuori tre CD (tutti intitolati “Electronics”), a testimonianza
delle collaborazioni avvenute negli ultimi anni.

Il disco suonato con Nicolai parte con “Synchron Bitwave”:
note di pianoforte centellinate e un tappeto drone fuligginoso
quanto spettacolare. “5 Min”, con i suoi ‘disperati lumini da
sala operatoria’, rimanda a certe esplorazioni sonore di Keith
Fullerton Whitman. Chiude la lunga “C1” con degli archi
ronzanti particolarmente seducenti, appena scalfiti in
dirittura d’arrivo da raffinate incursioni di piano.

(Zeitkratzer)

(5/5)


Tuttosommato avvincente – nonostante la scelta di non
rendere il disco completamente omogeneo secondo una
prospettiva sonora – la join venture con Terre Thaemlitz:
“Down Home Kami-Sakunobe”, la prima traccia, instaura
un feeling rock baldanzoso dalle ritmiche spumeggianti
che strappa sorrisi, lasciando lì per lì un tantino basiti.
Con “500 Year Orbit” il registro stilistico cambia
rapidamente, con i toni che si fanno soffusi e jazzati.
“Sloppy 42nds” si sviluppa sul medesimo tracciato
del pezzo di apertura, trasudando variopinti umori
elettronici. “Hobo Train” procede a cassa dritta con
degli archi riecheggianti festosità gitane. La lunga
“Superbonus” è un’onda estatica, remota, che
rapisce silenziosamente.

(Zeitkratzer)

(4/5)


L’intesa con Keiji Haino si concretizza inizialmente
con “Aria I” e “Aria II“, due pezzi pressoché simili in
cui il nipponico si perde in vocalizzi lamentosi su degli
ariosi e lievemente carezzevoli sfondi/disturbi strumentali.
Con “Sinfonia” si riprende decisamente quota: folate di
noise raggelante, sonorità immersive e misteriosi sciabordii
si fondono in un’amalgama che sovrasta e penetra in
profondità. Sul finale c’è “Drum Duo”, ovvero rumori
di oggetti e assoli di batteria che sembrano buttati lì
come semplici riempitivi, che poco o nulla dicono.

(Zeitkratzer)

(3.5/5)

Massimiliano Drommi

- 20-1-2009

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