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Sebbene sia un album originariamente uscito nel 2000, cogliamo l’occasione per parlarne dato che è stato ristampato di recente.
Il progetto Azerus vede coinvolti Chris Abrahams (The Necks), Shane Fahey (Social Interiors, Scattered Order, Machine For Making Sense) e Stevie Wishart (Sinfonye): del tutto peculiare la musica prodotta dal trio, resa fascinosa da avvolgenti interventi vocali femminili.
Il disco non ha un’identità precisa (ci sono richiami, ad esempio, a musiche orientali e medioevali: synth, violino, hurdy-gurdy, piano, samples, electronics e quant’altro si intrecciano creando tessiture sonore ammalianti e dalle tonalità crepuscolari, che in diversi occasioni finiscono con il mostrare soluzioni più che soddisfacenti.
Tra ritmi downtempo (“Angels Turning The World (Into Motion)”), escrescenze dub (“Eyes Across Skin”), paesaggi lunari (“Cloud Over Moon”), echi di Nico (“No Tears”), Scala (“Travelling At The Speed Of Time”), Dead Can Dance (“Absence”) e Marianne Faithfull (“Surface”).
(Endgame Records)
(4/5)
Massimiliano Drommi
- 25-2-2009
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