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Affiancato da musicisti provenienti da varie formazioni (Parenthetical Girls, Yellow Swans, Evolutionary Jess Band, A Weather, Jackie-O-Motherfucker, Saw Whet) del giro indie di Portland, il songwriter/cantante/multistrumentista Luke Wyland mette a segno un secondo album dopo l’omonimo debutto del 2007.
In “Verbs” vengono impiegati gli strumenti più disparati: clarinetto, tromba, trombone, flauto, lap steel, banjo, piano, melodica, basso, chitarra, batteria. Ciò che ne viene fuori è un avant-pop orchestrale e corale, trasognato, talvolta schizzato, con punti di contatto con formazioni come Animal Collective o Akron/Family.
Il disco parte in maniera elegiaca (“All My Friends”), poi il clima si fa euforico e festoso con echi di musiche caraibiche ed hand-clapping (“Are Animals”). Dopodiché scende improvvisamente la sera (“Summerheat”), compare una marcetta assai buffa (“Rr Vs. D“) e una ballata pianistica sonnolenta (“All Myself”).
Si chiude con suggestioni da paesaggi innevati (“Two Seasons”), malinconie ambient/drone (“Prelude”), folate jazzy (“The Waltz”) e atmosfere rilassate (“Sleep”). Eccentrici e stralunati.
(Aagoo)
(4/5)
Massimiliano Drommi
- 17-4-2009
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