Social Interiors - The World Behind You - CD • Traces Of Mercury - CD • Spatial Circumference - CD

Rik Rue, Julian Knowles e Shane Fahey (già dentro i
misconosciuti The Makers Of The Dead Travel Fast)
sono i Social Interiors, musicisti/improvvisatori/
manipolatori di suoni provenienti dall’Australia.

“The World Behind You”, primo capitolo del trio,
lambisce i territori prossimi alla sperimentazione,
in un fluire continuo di field recordings e
affastellamenti di fonti sonore differenti. A parte
“In The Mix” – la traccia iniziale dove si possono
scorgere tambureggiamenti etnici e fugaci inserti di
sassofono in un connubio dai connotati festosi – il
disco si sviluppa attraverso bui e algidi soundscapes
ambientali in cui si possono percepire – a seconda dei
frangenti – galli, uccelli, cicale, neonati che piangono,
campane, gorgoglii di sostanze liquide, pioggia battente,
tuoni e altro ancora.

(3.5/5)

(Extreme)


L’esplorazione ‘sensoriale’ dei Social Interiors non si
arresta, e a tre anni di distanza dall’album di debutto
esce “Traces Of Mercury”, che non fa altro che
ribadire le intenzione del terzetto.

Difatti le tracce della raccolta, nuovamente, riflettono
un decisivo approccio ai file recordings (onnipresenti i
riferimenti ‘acquatici’).

Le sonorità – come accadeva in precedenza – sono
cupe e atmosferiche, grondanti ansiogenie da
catastrofe imminente. C’è una maggiore
organicità di fondo, e ciò rappresenta di
sicuro un passo in avanti.

(Extreme)

(4/5)


Il recente “Spatial Circumference” (del 2007) vede
ogni componente del gruppo comporre ed eseguire
in solitaria un pezzo, con l’aggiunta della traccia
finale in cui i tre si ritrovano a lavorare assieme.

“Things Change Things Remain The Same” (di Rik
Rue) volteggia tra 'avversità climatiche', rimescolamenti
vari di suoni e flussi ascensionali; “Mound Of Mounds”
(di Shane Fahey) scorre gelidamente con le sue suggestioni
catacombali verso scenari ignoti; “Silent Latitudes” (di
Julian Knowles) vive di una tensione minimal che
lentamente si attenua lasciando scie drones. Chiude
“Spatial Circumference” con i ronzii di insetti, le
onde che si infrangono e i flussi cosmici.

(4/5)

(Endgame)

Massimiliano Drommi

- 19-8-2009

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