Pete Swanson/John Wiese/Liz Harris + Emeralds + Keiji Haino - 22/01/09 • Pierre Bastien + The Skaters + Growing + Evala + Sunburned Hand Of The Man – 23/01/09 - Netmage Festival, Palazzo Re Enzo, Bologna

Per il trentatresimo anno prende corpo la manifestazione Arte e
Fiera, e Bologna – come di consueto – si anima di eventi culturali e
artistici. Anche questa volta il Festival Netmage, giunto alla sua
nona edizione, viene ospitato all’interno di Palazzo Re Enzo, una
location pregevole e assolutamente splendida, in pieno centro
storico.

Nella sala Mangrovia – quella più di nicchia - i primi a prendere
possesso dei macchinari sono Pete Swanson (ex Yellow Swans),
John Weise (già a lavoro con Sunn O))), Wolf Eyes, Merzbow, Kevin
Drumm) e Liz Harris (meglio conosciuta sotto lo pseudonimo di Grouper):
ciò che va ad infrangersi sul pubblico è un’onda di estatico noise digitale
che sommerge, inesorabilmente. Anche gli Emeralds sono statunitensi: il
loro live set ingloba momenti diversi, segnati da distese ambient, flussi
drone e dilatazioni spacey.

Ci si sposta nella sala principale – chiamata Live Media Floor – per
assistere alla performance di Keiji Haino, la vera specialità della serata.
Ha così inizio una mattanza sonora che durerà ben 2 ore. Il nipponico è
un personaggio culto, carismatico e al contempo inquietante: è vestito di
nero, ha dei lunghi capelli bianchi e indossa un paio di occhiali neri,
nonostante le luci in sala siano davvero poche e fioche. Con dei volumi
folli parte il set: Haino urla e prende degli acuti temibili; con la chitarra
tira fuori distorsioni noisy e abrasive che saturano l’ambiente circostante
creando vortici di rumore inenarrabili; poi manipola vari effetti e costruisce
ritmiche con la drum machine, mentre gli amplificatori sembrano essere
prossimi al collasso. Qualche ultimo delirio al microfono e il concerto è finito.
Si sono fatte le 2:30.

Il giorno seguente il primo passaggio è nella sala Live Media Floor: si inizia
con il francese Pierre Bastien (all’attivo lavori su Rephlex e Western Winyl)
che propone dei soundscapes naif quanto distensivi. Gli Skaters hanno
invece il compito di musicare “Le Vampire De La Cinémathèque” (1971),
film del cineasta sperimentale Roland Lethem: i suoni prodotti sono
fluttuazioni cosmiche, insinuanti e immersive. I washingtoniani Growing
(album su Kranky e Animal Disguise) propongono un concerto proteso
più sulle ritmiche, ma le chitarre effettate hanno comunque modo di
farsi sentire qua e là. La “Atak Night” parte con l’elettronica glitch di
Evala, al termine del quale si fa appena in tempo ad uscire fuori
(al gelo), salire le scale e accedere agli spazi di Mangrovia, dove
sono di scena i Sunburned Hand Of The Man. Il loro ipnotico,
magico e misterioso weird-improv-freak-noise-rock riesce a
scaldare l'atmosfera chiudendo in bellezza, a notte fonda.
Il letto che mi attende è poco distante da Piazza del
Nettuno...

Massimiliano Drommi

- 10-11-2009

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