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Il secondo album del trio di Portland vede un inaspettato cambio di rotta, che qualche perplessità la solleva volentieri.
Con la produzione del bassista della band Jacob Portrait (è anche dentro la Unknown Mortal Orchestra), "Imperium" rivela un nuovo approccio alle composizioni: la peculiarità sonora del disco d’esordio viene qui stemperata in una sorta di shoegaze nostalgico, di certo romantico e decadente.
C’è più fisicità in queste tracce (quasi del tutto ‘annullati’ gli affondi di synth), anche se permane ancora un certo afflato dreamy (in più di un’occasione sembra di ascoltare i Lush).
La title-track esibisce un giro di basso alla maniera dei Pixies; "1000 Yeras" sembra un pezzo dei Vaselines; "Trust Me", posta in chiusura, convince con i suoi squarci velatamente malinconici.
Staremo a vedere cosa ci riserveranno i Blouse al terzo capitolo.
(Captured Tracks)
(3.5/5)
Massimiliano Drommi
- 24-6-2014
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