|
 |
|

The Zephyrs-A Year To The Day-CD |
La prima impressione che si ha ascoltando la traccia strumentale d'apertura di "A Year To The Day" è di avere a che fare con un nuovo collettivo d'impronta Constellation con un debole per Godspeed You Black Emperor! e Set fire To Flames:desolanti arpeggi di chitarra su tappeti di suoni 'disturbati' catalizzano l'attenzione su un'imminente catastrofe,in lontananza,in un crescendo temibile avvolto da una coltre di grigie sensazioni.
Invece si è costretti a modificare improvvisamente il punto di vista passando alla successiva "Go Slow",contemplando il fatto che alla fine si sta considerando una band composta da cinque elementi non canadesi di Montreal,ma scozzesi di Edimburgo.
Ruotanti attorno alle teste pensanti dei fretelli Stuart e David Nicol,i Zephyrs vantano già una discreta discografia(gli album "It's Okay Not Say Anything" e "When The Sky Comes Down It Comes Down On Your Head",e gli EP "Stargazer" e "The Love That Will Guide You Back Home").
Le variegate tonalità calde e avvolgenti contenute in "A Year To The Day" vengono sapientemente disciolte in agrodolci essenze cristallizzate in riflessivi e pacati romanticismi:si entra così immediatamente in sintonia con il sottile intimismo di ballate che sanno allietare conducendo al settimo cielo;una beatitudine intatta,poetica e pastorale.
Quasi commoventi nel loro cauto incedere,i Zephyrs adottano una tattica trasparente ed ariosa,immersa in cangianti dilatazioni pop con rimandi ad evocative armonie acustiche country/folk, abbracciando leziose sensazioni 'dreamy' in bilico tra i Mojave Tree("One Year Many Mistakes") e i Mogwai 'roots' di "Come On Die Young"("Empty Eyes"):a rischio di assuefazione.
(Setanta/White And Black)

by Massimiliano Drommi - 4-11-2003
spedisci
questa recensione ad un'amico
commenta questa recensione: vai al forum
|
|
|
 |
n
e w s l e t t e r
|
Per
notizie sempre fresche, barzellette, curiosita' ed altro ogni lunedi.
Iscriviti, e' gratis!
|
|