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Non abbiamo più dubbi:ora più che mai la Jade Tree,con questa nuova uscita di Cex,può definitivamente scrollarsi di dosso la fastidiosa e ben poco tollerata fama(verrebbe in fin dei conti da pensare)di etichetta strettamente imparentata con il genere emo(e l'hard/post-core in generale);dimostrando astutamente di essere capace di fornire un ampio respiro al proprio catalogo, che in effetti stava rischiando di cristallizzarsi in un'idea fin troppo definita di stile musicale.
Un primo evidente segnale di rinnovamento(ma non dimentichiamoci le altre interessanti 'anomalie' da poco acquisite,come Denali e Statistics),che rilancia in alto le quotazioni di una label validissima e fondamentale.
Passiamo al prolifico Rjyan Kidwell,in arte Cex,che nonostante la pubblicazione del recentissimo "Being Ridden",trova il modo di far uscire anche "Maryland Mansions";esempio lampante di hip-hop(orientativamente)di confine,che spesso finisce per negare se stesso,rinascendo sotto forme inedite e bastarde.
Diverse le tendenze messe in evidenza nell'album:le ossessioni wave/industrial per Trent Reznor in "Kill Me " e "Stillnaut Rjyan",le suggestive edulcorazioni appiccicate a "Take Pills" (che ricordano certe passate nefandezze trip-hop da classifica) con chitarre acustiche ed interventi di synth come carezze;il rapping serrato ed incisivo di "Stop Eating",le solitarie e schiette linearità di "My Head",le spasmodiche pulsazioni astratte di "Drive Off A Mountain".Un disco che rispecchia tutta la nervosa imprevedibilità del personaggio che lo ha concepito.
(Jade Tree/Goodfellas)

by Massimiliano Drommi - 24-1-2004
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