Cesare Basile-Gran Calavera Elettrica-CD

Cesare Basile rischia di diventare un caso isolato nel
panorama della musica italiana.Un caso isolato per il
semplice fatto che il deprimente contesto che ci circonda,
fatto di banalità da classifica per ritardati mentali,
musicalmente insignificanti ed aberranti sotto il profilo
dei testi(come di solito accade);inevitabilmente spinge ad
escludere ciò che ha realmente valore,lasciando così che
la demenza imperante prenda meschinamente il sopravvento.

"Gran Calavera Elettrica" è un album sopraffino e superbo,
denso di riferimenti letterali,intenso.Che non culla però
in un letto di fiori:la morte,come ossessione e travaglio
dell'esistenza da esorcizzare,è un tema ricorrente,una
seconda pelle("Il Cantico Dei Tarantati","A Che Serve Lo
Zolfo","In Coda").

Ma ci si perde anche dentro canzoni d'amore,imbevute di una
tristezza inenarrabile("Pietra Bianca"),o evocativamente
surreali("Orto Degli Ulivi").

Produzione affidata a John Parish(già al lavoro con P.J.
Harvey,Sparklehorse,Giant Sand,Goldfrapp,Eels),magistrale
nel mettere a fuoco e definire accuratamente gli oscuri
contorni folk di un disco dalle sonorità essenziali;che
rimanda ad atmosfere à la Tom Waits("Waltz#4"),ai Firewater
("Primo Concime"),ai polverosi deserti dei Calexico("Apocrifo").

E poi c'è Nada,voce solista affranta e tormentata in "Senza
Sonno",inarrivabile nel donarci un'interpretazione da brividi.

(Mescal)

by Massimiliano Drommi - 23-2-2004

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