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Dopo le oceaniche immersioni di "Submers" del 2002(disco che traeva ispirazione dalla tragedia del sottomarino russo Kursk),da Vancouver il ritorno di Scott Morgan,alias Loscil.
Per l'occasione sono stati chiamati in causa(per la prima volta)strumentisti classici come Jason Zumpani(Fender Rhodes),Tim Loewen(chitarra)e Nyla Rany(violoncello);che hanno contribuito al risultato finale improvvisando su delle tracce elettroniche elaborate al computer da Scott Morgan(derivanti da varie fonti sonore opportunamente manipolate).
L'album si apre con "Sickbay",poi "Lucy Dub";in sostanza esercizi di minimal-techno distensiva il linea con quanto proposto in precedenza.
Con la title-track si possono scorgere i primi segnali di 'modifica del suono',dove saporiferi interventi di slide non fanno altro che tratteggiare i contorni claustrofobici e ridondanti del brano.
Sulla stessa linea "Ema",statica,con arpeggi reiterati della sei corde su tappeti cinematici appena stimolanti.Incessanti fluttuazioni atmosferiche in "Mode",fin troppo di sintesi 'circolare'.
Echi labradfordiani in "Brittle",suadente e carezzevole sussulto onirico.Mentre la conclusiva "Cloister",dal lento incedere,va ad insinuarsi tra le immagini della memoria con evocative e sinuose vibrazioni di violoncello.
(Kranky/Wide)
by Massimiliano Drommi - 25-6-2004
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