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Helldorado-Director's Cut-CD |
Inequivocabile il significato delle prime quattro lettere che compongono il nome di questa formazione norvegese, significato che si puņ comprendere facilmente solo con la lettura.A parole non lo si potrebbe individuare,e si andrebbe ad immaginare un altro contesto,ben diverso da quello evocato dal quartetto.Nessun eden quindi,delizie o abbondanza,ma solo un luogo di eterno dolore,fiamme e tormento.Differenze non da poco.
Un EP alle spalle,ed ora un full-length intriso di umori neri,tanto per ribadire il concetto.Referente principale: Sixteen Horsepower(palese l'ossessione del cantante Dag S Vagle per David Eugene Edwards,sufficientemente imbarazzante da rasentare il plagio).
E per essere vario,"Director's Cut" lo č.Possibile accostare il punk-rock di "Teenage Queen" con il morriconiano sound filmico (a colpi di nacchere)di "Dead River"?Oppure le epiche,astere e drammatiche(e pompose aggiungerei)orchestrazioni di "Lucy And Mary" con lo psychobilly di "Women Shouldn't Drink",o con il country spedito di "Killer On The Highway"?.Gli Helldorado lo fanno,con esiti non esattamente felici.
A complicare la situazione il riff di chitarra di "Payrolled", maledettamente simile a quello di "TV Eye" degli Stooges,ed un innocuo strumentale (simil)surf in chiusura("Surfin' Transilvania").Troppa carne al fuoco.
(Glitterhouse/Venus)
by Massimiliano Drommi - 16-11-2004
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