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Paul Westerberg-Folker-CD |
Una circostanza ricorrente.Ogni qualvolta esce un album di chi ha fatto parte di una formazione fondamentale(o rilevante), si è soliti usare il cattivo costume di lanciarsi a capofitto in analisi accurate,cercando di scovare i dattagli più nascosti (o quelli mancanti),operando valutazioni(nella maggior parte dei casi)basate sul raffronto tra quella che è la provenienza originaria(cioè la band in cui si è militati)e lo stato attuale(ovvero la cosiddetta 'carriera solista').
Sono in tanti(diversa stampa)a ragionare in tali termini:e ciò equivale ad affermare che esiste una linea di confine(invisibile) che inevitabilmente collega(o meglio 'sorveglia')i due differenti aspetti del percorso di un musicista.Bollati(a priori)come inconciliabili,una sorta di condanna eterna senza alcuna possibilità d'appello.
Una sentenza che parla chiaro:o si è ai livelli di una tempo(cosa alquanto difficile dato che una band si regge sulla capacità e sul genio dei diversi componenti,che decretano poi assieme il risultato finale)o se un pò si modificano le coordinate(e non si infilano i pezzi giusti con il mdesimo impatto e con la stessa grinta di una volta),si può tranquillamente andare in pensione.
Secondo tale logica,Paul Westerberg(come molti altri)sarebbe solo un glorioso reduce,destinato ad essere perennemente considerato come 'colui' che un tempo fu nei Replacements.Un 'orfano' da compatire,o peggio da stroncare a suon di recensioni-stroncature.
Ciò non equivale però a dire che "Folker" sia un capolavoro,ma la fulgida testimonianza di un instancabile songwriter,sincero e senza pretese,visceralmente innamorato del rock,unica ed immensa passione.
(Vagrant/Audioglobe)
by Massimiliano Drommi - 20-11-2004
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