Sotto la Sabbia (Francia 2000)

di François Ozon con Charlotte Rampling (Marie), Bruno Cremer (Jean), Jacques Nolot (Vincent), Alexandra Stewart (Amanda)
Marie, signora borghese non più giovane, perde in mare l'amato marito Jean ma non accetta la sua scomparsa: per troppo amore o per immaturità, la donna rimuove il lutto, continuando a vedere Jean accanto a sé e parlandone come se fosse ancora presente; ma la sua folle autosuggestione non potrà durare per sempre e Marie dovrà infine riemergere da "sotto la sabbia".
Costruito sul volto e sul corpo dell'intensissima Charlotte Rampling, il film ci accompagna nei meandri di una psicologia tormentata e visionaria quanto fragile: quella di una donna che rifiuta di aprire gli occhi sulla tragedia e si affida a un mondo di fantasmi. Improvvisamente sola, essa ricrea a sua misura la figura del marito morto, il quale diventa anche consigliere, consolatore, spettatore a seconda delle esigenze; i bruschi richiami all'evidenza (una telefonata dalla gendarmeria, la franchezza degli amici) vengono ignorati in modo o sdegnato o divertito, l'ingresso di un altro uomo nella vita di Marie non fa crollare il castello di menzogne in cui si è barricata. La consapevolezza deve nascere da dentro, e lei la troverà prima grazie al confronto con l'impietosa suocera (la quale preferisce pensare che il figlio si sia ucciso o si sia rifatto una vita, pur di scaricare la colpa su Marie), poi mediante la catartica visita all'obitorio: una scena che dà i brividi.
Frequentemente "sdoppiata" dalle immagini allo specchio, Marie in realtà non vuole guardare né guardarsi: siamo solo noi spettatori ad osservarla in lunghi piani-sequenza mentre ricostruisce l'importante pilastro che le è mancato, tassello per tassello. Nessun episodio è gratuito o virtuosistico, il percorso interiore della potagonista viene mostrato con sobrio rigore e ciò stupisce chi aveva visto i precedenti film di Ozon, i pretenziosi "Sitcom" e "Les amants criminels"; un gran balzo in avanti, insomma, affidato fra l'altro ad un mare minaccioso e inquietante e a musiche perfettamente aderenti alla storia.

by Vera Brozzoni - 13-5-2001

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