Difficile
la situazione di Peppino Impastato, ragazzo di Cinisi, Sicilia:
figlio di un mafioso, circondato dalla Famiglia, ma con
idee ben diverse da quelle del suo clan. Comunista, si ribella
alla mafia, fonda una radio indipendente e antimafia con
alcuni amici, aspira a rimettere l’ordine nel suo paese
candidandosi come sindaco. Ma le cose vanno male, la Famiglia
è potente, il boss Gaetano Badalamenti vuole la sua morte.
E così accade, in quel maggio del 1978, proprio nello stesso
giorno in cui viene ritrovato il corpo esanime di Aldo Moro,
ucciso dalle BS.
La morte di Peppino passa in sordina a causa di quella più
importante del politico ucciso, ma non per questo è da dimenticare.
Lo ricorda sicuramente questo film di Marco Tullio Giordana,
ritraendo il profilo ribelle e intelligente di Impastato,
aprendo anche uno squarcio significativo sugli anni Settanta:
sui movimenti studenteschi, sul misticismo “importato” dall’India
e sulla voglia di evadere la società e sentirsi liberi.
Oltre all’assassinio di Peppino, rimane anche un po’ in
sordina la vicenda mafiosa del paesino, cosa che è un peccato:
magari si poteva ampliare di più questo aspetto del film…
un
film sicuramente Valido ***
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Redazione Miuzik.com